Cavalleggeri di Saluzzo (12°)

Cavalleggeri di Saluzzo (12°)
Fondazione: 1848
Motto: Quo fata vocant

Decorazioni:

  1 Ag. V.M.
Stato: sciolto nel 1990
Stanza: ===
Festa di Corpo: Instrago, 2 novembre 1918
 
 


Trae le sue origini dal 7° Reggimento di Cavalleria formato a Vercelli nell'agosto 1848 con la fusione di due reggimenti (uno di Dragoni ed uno di Cavalleggeri. Detto anche Cacciatori a Cavallo e poi Cavalleggeri di Pio IX), costituiti con elementi volontari a Milano nel marzo dello stesso anno.

Nel gennaio 1850 il 7° Reggimento passò a far parte della Cavalleria leggera con il nome Cavalleggeri di Saluzzo. Il suo 1° squadrone partecipò alla spedizione di Crimea.

Nel 1871 prese nome di 12° Reggimento Cavalleria (Saluzzo), nel 1876 quello di Reggimento Cavalleria Saluzzo (12°) e nel 1897 di Reggimento Cvalleggeri di Saluzzo.

Partecipo alle campagne del 1848-49; 1855-56; 1859, 1866; 1887-88; 1895-96; 1911-12 oltre che quella per la repressione del brigantaggio.

Durante la grande guerra (1915-1918) partecipò inizialmente alle operazioni per la conquista del campo trincerato di Gorizia, raggiungendo le pendici del Sober e le valli del Vippacco e della Vertoiba.
Nell'agosto-settembre del 1917 concorse alla battaglia della Bainsizza, lanciando audaci pattuglie verso Chiapovano, Tarnova e le pendici del S. Gabriele.
Durante la ritirata dell'esercito sul Piave sostenne combattimenti di retroguardia per ritardare l'avanzata nemica, a cavallo a Beivars ed a piedi a Mulino Hoche.
Sferrata la nostra offensiva finale dell'ottobre 1918, Saluzzo fu lanciato all'inseguimento lungo la direttrice Tauriano-Istrago, ove caricò brillantemente il nemico e meritò, oltre alla citazione sul bollettino di guerra del Comando Supremo N. 1266, la medaglia d'argento al Valor Militare.
 
Nell'aprile del 1920 incorpora elementi dei disciolti Cavalleggeri di Vicenza ed uno squadrone dei Cavalleggeri Guide, assumendo la denominazione di Reggimento Cavalleggeri di Saluzzo.

Dal 6 al 18 aprile del 1941, inquadrato nella 1^ Divisione Celere, è impegnato nella Jugoslavia occupando le località di Pothum, Comirie, Ladewac, Vaganac e Jastrebarsko.
Nel 1942 a seguito dell'intensificarsi dell'azione dei partigiani serbo-croati, il Reggimento viene impiegato in azioni di rastrellamento e pattugliamento nella zona dei monti Gorianci e nella zona della Petrova Gora. Il II Gruppo sventa, in novembre, un poderoso attacco di formazioni partigiane contro il caposaldo italiano di Sveta Jona. Nel dicembre è rasferito in Dalmazia .
 
Nel 1943 il reggimento, autocarratosi per l'occasione, svolge un'azione in direzione di Konjevrate, dove il 6 gennaio impegna un vivace combattimento con formazioni partigiane che sono costrette a sganciarsi e a ripiegare. Il 17 gennaio, saputo dell' imboscata tesa ad Alessandria ed all'eroica fine del col. Da Zara a Vodice, raggiunge tale località con mezzi da sbarco della Marina conducendo una vasta operazione di rastrellamento.
Il 5 ed il 6 febbraio, con gli squadroni in parte appiedati e in parte a cavallo, raggiunge la località di Bilice, circondando di sorpresa una formazione partigiana che distrugge.
Dal marzo al giugno il reggimento è impegnato in una logorante azione di pattugliamento e rastrellamento nelle località di Konjevrate, Losovazzo, Scardona, Verpolie, Rogosnizza, Numerosi gli scontri a fuoco e molti i partigiani catturati.
Nel luglio con il Reggimento "Alessandria", "Saluzzo" effettua un’importante azione di rastrellamento a Monte Tic. Si distingue in questa azione il 4° Squadrone.
Il 20 agosto, "Saluzzo" con un Gruppo Squadroni appiedato ed uno a cavallo, partecipa all’azione di Segna con la Divisione di Fanteria Re.

L'8 settembre il Reggimento viene sorpreso dall'armistizio a Novi, tra Cirquevizza e Segna. Il giorno 10 si porta a Cirquevizza per provvedere alla sicurezza del Comando del V Corpo d'Armata e il giorno seguente raggiunge Fiume dove, tra lo stupore della massa di sbandati e l'ammirazione della popolazione, sfila in parata con la fanfara in testa dinnanzi al Generale Gambara, comandante della Piazza. Quindi presidia la cinta difensiva, dall'Eneo di Porto Baros alle colline di Santa Caterina, predisponendo la difesa della città.
Il 13 il comando della Piazza di Fiume permette l'ingresso in città di colonne tedesche. Per i Cavalleggeri di Saluzzo, vista inutile ogni resistenza, non resta che abbandonare ordinatamente la città e, seguendo le leggi dell'onore, darsi alla macchia ed entrare a far parte del movimento clandestino di resistenza.
 
Il 15 settembre del 1964 si ricostituisce a Reggio Emilia il gruppo squadroni Cavalleggeri di Saluzzo (12°), successivamente trasferito a Gradisca d'Isonzo.
Nel 1990 "Saluzzo" viene sciolto.