Cavalleggeri di Lodi (15°)

Cavalleggeri di Lodi (15°)
Fondazione: 1859
Motto: Lodi s’immola

Decorazioni:

  3 Ag. V.M.
1 Br. M.C.
 
Stato: sciolto il 31 ottobre del 1995
Stanza: ===
Festa di Corpo: Henni - bu - Meliana, 26 ottobre 1911
 
 

 
"Lodi" viene costituito come Reggimento "Cavalleggeri di Lodi" in Alessandria il 16 settembre del 1859, incorporando i Lombardi provenienti dall'Esercito Austriaco sconfitto nella Seconda Guerra d'Indipendenza, e con l’apporto dei Reggimenti “Nizza”, “Saluzzo” e “Alessandria”.

Inviato nelle province dell'Italia meridionale, prende parte alla Campagna per la Repressione del Brigantaggio (1863 - 1865). Partecipa, quindi, alla 3^ Guerra d'Indipendenza (1866) ed alla Presa di Roma (1870).

Allo scoppio della Guerra Italo - Turca (1911 - 1912) viene inviato in Libia, dove s'impone all'attenzione dell'opinione pubblica appuntando al proprio Stendardo due Medaglie d'Argento al V.M.. La prima per la splendida condotta nel combattimento di Henni - bu - Meliana (26 ott. 1911), combattimento nel quale soccorre l'85° Reggimento fanteria "Venezia" sul punto di soccombere, la seconda per la carica di Monterus Nero (23 mar. 1913), allorché salva la Colonna "Fabbri" incappata in un agguato dei Libici ribelli, alla vigilia della caduta di Assaba.
 
Nel corso della Grande Guerra (1915 - 1918), è presente su tutti i fronti, distinguendosi per tenacia in Albania, per le cariche attorno a Gorizia, dove entra liberandola, nonché per perizia e spirito di sacrificio in Francia. Giunge, poi, fino in Bulgaria dove resta con le truppe di occupazione fino al 1919. L'esigenza di ridimensionare l'Esercito "a misura di pace" colpisce anche "Lodi", che rientrato in Patria solo alla fine del '19, viene sciolto nel 1920.
 
Risorge in Pinerolo nel 1942 come Raggruppamento Esplorante Corazzato (R.E.Co.) "Cavalleggeri di Lodi" per essere inviato prima sul fronte francese e poi in Tunisia.
Nonostante una traversata che gli costi gravissime perdite in mezzi e materiali, conduce con perizia, valore e slancio una campagna, i cui risultati possono sintetizzarsi nella ripresa del controllo dell'Asse su tutto il territorio della Reggenza e nei fatti che lo portano, alla testa delle truppe dell'Afrika Korp e della Divisione "Centauro" fin oltre i confini algerini. L'epilogo (12 mag. 1943) lo vede sacrificarsi, fedele al proprio motto "Lodi s'immola", meritando - come recita la motivazione della 3^ Medaglia d'Argento al V.M. - "l'ammirazione e la riconoscenza della Patria".
 
In onore dei suoi meriti, rinasce - a livello squadrone - a Montorio Veronese nel 1952, tornando nei ranghi di quella gloriosa Divisione Corazzata "Centauro" con la quale aveva condiviso il destino in terra di Tunisia nel corso della guerra, e nel 1956 sposta la sede a Novara.

La storica Guarnigione di Lenta (Vc) è raggiunta il 16 ottobre 1964. Da qui "Lodi", elevato organicamente alla dimensione di Gruppo Squadroni Esplorante (G.E.D.), soccorre le vicine popolazioni di Vallemosso, Mosso Santa Maria e Pistolesa, travolte dall'alluvione che, nel 1968, colpisce l'alto vercellese; l'abnegazione con la quale si prodiga gli è riconosciuta con la Medaglia di Bronzo al Merito Civile.
 
Nel 1983, dopo aver contribuito in un primo tempo con un considerevole numero di volontari al rafforzamento del 2° Battaglione Bersaglieri "Governolo" inviato in Medio Oriente, dal marzo al dicembre di quell'anno ('83) "Lodi" è presente con i propri colori in Libano, dove invia - in fasi successive - tre plotoni esploratori per un totale di 5 Ufficiali, 16 sottufficiali e 138 Cavalleggeri, con 7 autoblindo e 15 autocarri.
 
Trasformati in Gruppo Carri, i "Cavalleggeri di Lodi", nel 1986 passano alle dipendenze della Brigata Meccanizzata "Brescia" con la quale rimane fino al 1991 quando, restituiti al rango di Reggimento e ritrovata la peculiarità esplorante, sono assegnati alle dirette dipendenze del 3° Corpo d'Armata.
Negli anni che vanno fino al 1995 contribuisce, prima in Calabria e poi in Sicilia, allo sforzo dello Stato contro la malavita organizzata, così come - fra i due impegni - aveva concorso ad alleviare le sofferenze delle popolazioni biellesi colpite dall'alluvione del 1994.
 
Il 31 ottobre del 1995 si scioglie nella sua guarnigione di Lenta, lasciando nella costernazione la Comunità nella quale aveva operato per trent'anni e non senza aver individuato nella città di Lodi il luogo dove poter perpetuare il suo nome ed il suo ricordo, nonché nel Museo dell'Arma di Cavalleria in Pinerolo, il custode dell'ingente patrimonio privato.

(testo: Dario Temperino)

P.S.: In Bibloteca: Dario Temperino, Reggimento Cavalleggeri di Lodi (15°) 1859 - 1995,  Ed. 2009