Cavalleggeri di Piacenza (18°)

Cavalleggeri di Piacenza (18°)

Costituzione: 1859

Motto: Viriliter pro Patria

Decorazioni: ---

Stato: Sciolto nel 1920

Festa di Corpo: Fondazione, 28 settembre 1859
 

 


Si forma in Emilia con il nome di Ussari di Piacenza il 28 settembre 1859 con elementi interamente volontari.
Il 25 marzo del 1860 viene incorporato nell'Esercito Sardo e classificato tra i reggimenti di cavalleria leggera, pur conservando la denominazione di "Ussari di Piacenza".
Partecipa alla campagna per la repressione del brigantaggio (1863 - '66).
Nel 1871 la denominazione cambia in 18° Reggimento di Cavalleria (Piacenza), nel 1876 in Reggimento Cavalleria Piacenza (18°) e nel 1897 assume quella definitiva di Cavalleggeri di Piacenza (18°).

Partecipa nel 1866 alla Terza Guerra per l'indipendenza italiana.
Nel 1887 invia un plotone in Africa Orientale ed un altro nel 1895-96.

Nel 1911 invia a Bengasi per le operazioni in Libia un comando di gruppo ed il 3° e 4° squadrone che si disptingue il 27 novembre a Coefia.

il 12 marzo del 1912 il gruppo partecipa, al comando del magg. Diotaiuti al combattimento di Suani el Rani, detto delle "due palme", insieme con due squadroni di "Lucca", costistuendo un reggimento di formazione al comando del col Borsarelli di Riffreddo.

Sempre nel 1912 elementi di "Piacenza" vengono inviati a Rodi contribuendo all'occupazione di Pisitos e dell'intera isola.

Nel 1913 il gruppo squadroni di "Piacenza" si distingue nei combattimenti di Barsis, Zauiet Argafa Benina e Regima dove cadono eroicamente i tenenti Molari e Papale.
Nel 1914 i "Cavalleggeri di Piacenza" si distinguono a Zurtina, Agedabia, Zauia El Caftia e Saunne.

Scoppiata la Grande Guerra, nel 1915 il Reggimento viene inizialmente adibito a servizi di collegamento, quindi partecipa alle operazioni sul medio Isonzo e costituisce la 1501^ compagnia mitraglieri. Cede, quindi, ai "Cavalleggeri di Monferrato" il 2° squadrone che viene appiedato.
Nel 1916, per arginare l'offensiva sull'altipiano di Asiago, il Reggimento è trasferito sull'Isonzo nella zona di Thiene e Schio. In giugno il 1° squadrone (cap. d'Agata) ed il 4° (cap. Giusta) sono inviati in Val d'Astico per contrastare l'avanzata nemica. I due reparti prendono contatto con il nemico ad Arsiero che rioccupano e, appiedati, ne mantengono il possesso sino all'arrivo delle fanterie.
Nell'agosto dello stesso anno fornisce uno squadrone alla Brigata "Barattieri", partecipando con il 3° gruppo dei "Cavalleggeri di Lodi" alla presa di Gorizia.
Il 1° squadrone, invece, si distingue - in ottobre - a Monfalcone, nel corso del combattimento di q. 77.
Nel 1918, il 30 ottobre, il 6° squadrone di "Piacenza", facente parte della Colonna Pirzio Biroli, carca al Pian de Spina, mentre il II gruppo - passato il Piave al ponte della Priula - raggiunge Susegana e per Santa Maria di Feletto punta deciso su Vittorio Veneto.
Il giorno successivo (31 ottobre), il 6° squadrone del cap. Pezzolo, ricevuto l'ordine di raggiungere il Piano del Castiglio, è fermato da rilevanti forze nemice al ponte del Troiton; malgrado il buoio della notte e la pioggia, lo squadrone combatte a cavallo ed appiedato, riuscendo a sopraffare le resistenze austriache; si porta  a Farra d'Alpago. Al capitano Pezzolo, al sergente Scala ed al caporale Bignotti sono conferite le medaglie d'argento al valor militare.

Il Reggimento viene sciolto il 21 novemvre del 1919 ed incorporato negli allora "Cavalleggeri di Novara".