Centro Militare di Equitazione

Centro Militare di Equitazione



 

Costituzione: 01 gennaio 2007

Motto: Non ristare

Decorazioni:   1 Br. al V.E.
                          1 Ordine al Merito Militare della Repubblica del Brasile

Stanza
: Montelibretti - Rm

Dipendenza:
- Impiego: Scuola di Cavalleria
- Tecnica: SME - RIF/COE

 



Il Re di Sardegna Carlo Felice, il 15 novembre 1823, dispone la costituzione della Regia Scuola Militare di Equitazione in Venaria Reale (Torino), per istruire nell’equitazione i giovani allievi dei corpi di Cavalleria, gli Ufficiali di ogni Arma nonché i componenti della Corte.
La scelta della sede cade sui grandiosi locali del castello di Venaria Reale, denominata la Versailles sabauda, ma più antica di quella francese, perché sorta per desiderio del Duca di Savoia, Carlo Emanuele II, nel XVII secolo.
Si tratta di un’opera imponente di due grandi architetti, il Castellamonte e lo Iuvara, cui sono annessi un grandissimo maneggio coperto, costruito nel settecento dall’architetto Benedetto Alfieri ed una vasta piazza d’armi.
I locali sono suddivisi tra la Regia Scuola Militare di Equitazione, un Reggimento di Cavalleria - nel 1823 “Piemonte Reale” e nello stesso anno si aggiunge “Savoia” - alcune batterie di Artiglieria e la R. Scuola di Veterinaria.
La Regia Scuola Militare di Equitazione si articola in un quadro permanente, ed in personale temporaneo di qualunque grado che frequenta i vari corsi.
Il personale d’inquadramento si compone di: un Ufficiale Generale Ispettore, che risponde direttamente alla Segreteria di Guerra, il Maggior Generale Pietro Saibante Marchese di S. Uberto, già comandante dei “Dragoni del Re”, ove ha prestato servizio per ben trent’anni, da Cadetto a Generale, e che rimane alla Scuola per otto anni, fino alla sua morte nel 1831. Il Maggior Generale Pietro Saibante di S. Uberto è dunque il fondatore dell’Istituto. Quattro anni prima, nel 1827, lo stesso aveva fondato il reggimento Dragoni di Piemonte.
Ultimata la prima guerra di indipendenza e di conseguenza cessate le cause per le quali nel 1848 era stata provvisoriamente sciolta la Regia Scuola Militare di Equitazione, l’Istituto viene di nuovo costituito (R.D. 20 novembre 1849) nella nuova sede di Pinerolo, ma con la denominazione di Scuola Militare di Cavalleria. Il fine è quello di garantirne l’istruzione del personale dell’Arma di Cavalleria e darne indirizzo univoco alla preparazione.
La nuova denominazione, unitamente all’ampliamento degli organici, definisce le nuove funzioni volute dal Ministero della Guerra, non più genericamente riferite all’equitazione, ma specificamente rivolte alla Cavalleria.
Tra le varie ragioni che hanno determinato la decisione di stabilire in Pinerolo la sede della Scuola, vi è la necessità di lasciare il castello di Venaria Reale, destinato al Reggimento di Artiglieria (le neo costituite “Voloire”: le batterie a cavallo cooperanti con la Cavalleria) ed alla Scuola di Veterinaria. La costante esistenza della Cavalleria nella città di Pinerolo è indicata dal fatto che vi hanno tenuto quartiere o guarnigione, a partire dai primi del settecento e fino al 1859, tutti i reggimenti della Cavalleria Sabauda.
Con il R.D. del 23 novembre 1862 la Scuola si sdoppia in due Istituti dislocati nella stessa sede, con due funzioni diverse e due diversi quadri permanenti ma con lo stesso Comandante, il Colonnello Vittorio Barattieri Conte di S.Pietro. Il Col. Barattieri rimane in carica fino al 1863, gestendo in pratica il periodo iniziale dello sdoppiamento della Scuola.
Il primo Istituto è la Scuola Militare di Cavalleria, svolge funzioni di reclutamento per gli Ufficiali in servizio permanente. Il secondo, la Scuola Normale di Cavalleria, svolge funzioni applicative per Ufficiali e soldati scelti per farne dei buoni Comandanti e dei buoni istruttori di equitazione.
Si tratta di una soluzione determinata dall’urgente necessità di preparare al più presto giovani subalterni per inquadrare i nuovi reparti costituiti come conseguenza dell’ampliamento territoriale ed organico dell’Esercito e della Cavalleria (che da piemontesi si stanno trasformando in italiani).
Dal 1863 al 1865 continuano a convivere nella sede di Pinerolo, agli ordini di un unico Comandante, il Maggior Generale Alberto Carlo de la Forest, i due Istituti già descritti.
Nel 1865 si considera soddisfatta l’urgente esigenza di ampliare i quadri dell’Esercito, divenuto ormai italiano da circa cinque anni. Conseguentemente la Scuola Militare di Cavalleria lascia Pinerolo e va a riunirsi a Modena con la Scuola Militare di Fanteria in un solo Istituto, che assume il nome di Scuola Militare di Fanteria e Cavalleria ed ha il compito di formare i Sottotenenti delle due Armi, dette di linea. Si tratta in pratica dell’Istituto tuttora esistente e conosciuto come Accademia Militare.
La Scuola Normale di Cavalleria continua a svolgere i suoi compiti istituzionali di perfezionare l’istruzione ed uniformare i metodi equestri.
Tra il 1863 ed il 1887 la Cavalleria registra un incremento organico, che procede di pari passo con l’ampliamento territoriale del Paese e l’incremento della forza dell’Esercito.
L’Istituto intanto continua a ingrandirsi e ad espandersi e nel 1872 vengono messi alle dipendenze della Scuola Normale di Cavalleria il personale ed i quadrupedi necessari per lo svolgimento dei corsi di equitazione nelle Scuole Militari di tutto il Regno. Lo sviluppo organico della Scuola è cospicuo. Gli uomini di truppa arrivano a 600 ed i cavalli a 500, sia pure suddivisi in località diverse.
La Scuola, col R.D. del 3 luglio 1887, viene denominata Scuola di Cavalleria - senza più distinzione tra “normale” e “ militare”- e tale rimane fino al 1910. L’Istituto ha raggiunto, un considerevole sviluppo, ma la necessità di acquisire ulteriori spazi e di dare corso a nuove realizzazioni infrastrutturali comincia a far ipotizzare, la possibilità di un trasferimento in altra sede. Si ritiene infatti che un Istituto Militare dedicato all’equitazione sia mal collocato in un centro abitato pedemontano e che la vicinanza con la frontiera francese, visto l’ingresso dell’Italia nella Triplice Alleanza (con Austria e Prussia), possa essere un’azzardo. Altri fattori riguardano le crescenti difficoltà di movimento delle unità a cavallo nelle campagne piemontesi, intensamente coltivate, nonché la mitezza del clima invernale in altre aree dell’Italia centro-meridionale. Viene quindi preso in esame il trasferimento della Scuola, scatenando un appassionato dibattito ai più alti livelli.
Già nel 1886 sulla Rivista di Cavalleria, all’epoca al suo primo anno di vita, si parla di trasferimento della Scuola di Cavalleria in una località più conveniente, perché la sua dislocazione a Pinerolo, presso la frontiera ed ai piedi dei monti, già ritenuta poco adatta per l’antico Piemonte, lo è ancor meno per il Regno d’Italia.
Inoltre il freddo che vi domina per parecchi mesi dell’anno e la mancanza di terreni appropriati nei dintorni sono considerati gravi ostacoli allo svolgimento dell’equitazione di campagna. Si ritiene che le aree intorno a Pisa, a Roma o a Caserta siano maggiormente indicate come sedi per una Scuola di Equitazione, perché consentono di svolgere esercitazioni in campagna per tutto l’anno, senza bisogno di rinchiudersi nei maneggi o di limitare i propri movimenti agli assi stradali.
Nel 1887 pertanto una commissione parlamentare, della quale è relatore il Generale Luigi Pelloux, propone di trasferire la Scuola a Caserta.
Le autorità pinerolesi, attivatesi in difesa dei propri interessi,oppongono ragioni di tipo economico e tecnico, si appellano alle radici di una tradizione ormai consolidata e riescono ad impedire il trasferimento.
Nel verbale del consiglio comunale tenutosi sull’argomento il 27 maggio 1887 e successivamente inviato al Ministero della Guerra, emerge il forte e sentito legame tra le istituzioni locali e la Scuola di Cavalleria. Pinerolo è affezionata alla Scuola per motivi culturali, ma anche per ragioni economiche, dal momento che l’economia locale trae concreti benefici dalla situazione.
L’arte equestre si era sviluppata anche nello Stato Pontificio, soprattutto a Roma e nelle campagne circostanti, ove si svolgevano e continuano a svolgersi ancor oggi brillantissime riunioni di caccia alla volpe, grazie anche al terreno ed alle temperature, che da ottobre a marzo sono davvero favorevoli.
Il governo italiano, una volta subentrato, non può disinteressarsi di un retaggio così importante, pertanto il Ministro della Guerra nel 1889 istituisce le corse militari, alle quali viene dedicata un’intera giornata nel maggio 1890, a Roma, nell’ippodromo di Tor di Quinto.
Nel 1891 l’On. Tommasi-Crudeli, già garibaldino ed emblematico personaggio dell’Italia risorgimentale, nella discussione del bilancio, pronuncia alla Camera un importante discorso per richiamare l’attenzione del Ministero sulla necessità di cambiare l’indirizzo della istruzione equestre degli Ufficiali, “…affinché la nostra Cavalleria non rimanga indietro rispetto alle Cavallerie estere”. Il deputato chiede quindi che la Scuola venga trasferita da Pinerolo in località più adatte per le esercitazioni di campagna.
Sul trasferimento il Ministro non si sbilancia, ma si impegna ad istituire un corso, complementare a quello di Pinerolo, dedicato all’addestramento in campagna e ad individuare un luogo dove possa essere adeguatamente organizzato.
La scelta cade su Tor di Quinto, nell’agro romano. Si avviano le trattative per l’acquisto di terreni e di infrastrutture per il futuro distaccamento e nel 1891 viene costituita una sede distaccata della Scuola di Cavalleria, dedicata appunto ai corsi complementari di equitazione di campagna. Tor di Quinto è dunque una “succursale” di Pinerolo, e l’addestramento equestre viene così ad essere svolto sia nella cittadina piemontese che nella sede distaccata romana, dove gli ampi spazi della campagna permettono di condurre attività di ampio respiro. Il 24 ottobre 1891, mentre è comandante della Scuola di Pinerolo il Colonnello Avogadro di Quinto, viene istituito il primo corso complementare di campagna di Tor di Quinto.
Come istruttore viene designato il Marchese Luciano del Gallo di Roccagiovine, Ufficiale di Cavalleria, gentiluomo appassionato dell’equitazione, master della caccia alla volpe e buon conoscitore della campagna romana.
Dal 1891 il corso complementare di campagna viene svolto con cadenza annuale e diviene obbligatorio per tutti gli Ufficiali Subalterni in servizio permanente, che lo frequentano dopo Pinerolo. Superarlo costituisce titolo di onore e motivo di orgoglio. Il corso magistrale, svolto a Pinerolo, viene abolito. I corsi iniziano pertanto nella cittadina piemontese in ottobre e terminano a luglio, poi ci si trasferisce a Tor di Quinto per altri tre mesi.
Con la costituzione di Tor di Quinto e col nuovo galoppatoio realizzato a Pinerolo, l’equitazione è divenuta addestramento al galoppo ed al salto in aperta campagna. Manca però ancora l’armonia tra cavallo e cavaliere. Infatti gli ostacoli sono affrontati essenzialmente con atto di coraggio e non con la tecnica.
Si è quindi in un periodo di transizione; domina l’incertezza, l’equitazione della vecchia scuola sta tramontando ed una nuova sta sorgendo.
Infatti la Scuola, tra il XIX ed il XX secolo, vive un momento veramente innovativo, che le consente di assumere un ruolo di preminenza nell’Esercito Italiano ed anche all’estero. E’ in questo periodo che si realizza la completa applicazione del sistema naturale di equitazione studiato dal Capitano Federigco Caprilli!
Il Cap. Caprilli, riflettendo sui metodi esistenti, si rende conto dell’incompletezza degli sforzi dei suoi predecessori e con grande intuizione, concepisce la necessità di distribuire il peso del cavaliere in perfetto accordo con l’equilibrio e le sensazioni del cavallo. Cade così tutto il complicato sistema dei morsi insanguinati e dei rovesciamenti all’indietro dei cavalieri. Sta nascendo il metodo o sistema di “equitazione naturale” che, basandosi sull’equilibrio naturale cavallo-cavaliere, modifica radicalmente l’impostazione dello stile tradizionale. Il metodo determina subito ottimi risultati sia in campo addestrativo militare che in campo sportivo.
L’interesse suscitato in Italia ed all’estero dal nuovo rivoluzionario metodo è enorme ed in breve la Scuola e la sua sede divengono famose in tutto il mondo come prima palestra di equitazione.
Il 1910 – 1943 può essere definito il periodo aureo dell’equitazione militare italiana, che fa di Pinerolo la città della Cavalleria per eccellenza e ne consolida la fama di prestigioso centro di attività equestri.
Con decreto 17 luglio 1910 l’Istituto viene denominato Scuola di Applicazione di Cavalleria (“applicazione” significa che si tratta di una Scuola di discipline militari nella quale dalla teoria si passa alla pratica). La sua principale mansione consiste nel completare la preparazione dei giovani Sottotenenti dell’Arma provenienti dall’Accademia di Modena, nonché quella degli altri elementi che servono nell’Arma a cavallo.
Le attività sono in continua espansione e vengono avviati nuovi corsi, come quelli per mitraglieri, quando queste armi vengono assegnate alla Cavalleria. In questo modo la Scuola si conferma come centro di addestramento per tutte le componenti dell’Arma, comprese quelle specialistiche.
Questo è anche il periodo in cui la Scuola prepara i soldati per i campi di battaglia del conflitto italo-turco. Un ragguardevole numero di quadri usciti da Pinerolo si può infatti cimentare nella lotta, ricavando dai combattimenti esperienze e conferme.
Nel 1946, si costituisce in Pinerolo il Centro Militare Preparazione Gare Ippiche, affidato al Colonnello Gerardo Conforti, al fine di dare continuità alla brillante tradizione equestre italiana.
La ripresa dell’equitazione nazionale nel dopoguerra è opera di un gruppo di Cavalieri militari di tutto rispetto, come Ranieri di Campello, Bettoni, Lequio …
Essi si inseriscono anche nella Federazione Italiana Sport Equestri, apportandovi un’eccezionale esperienza ippica e consentendo all’Italia di mietere successi su successi.
Nel 1949 da Pinerolo il Centro si trasferisce a Montelibretti, divenendo nel contempo Centro Militare Ippico Nazionale. La tenuta di Montemaggiore, con al centro un maestoso edificio rinascimentale già appartenuto alle grandi Famiglie dei Colonna, degli Sciarra e dei Barberini, fu presa in locazione nel 1911 dal Ministero della Guerra, per essere poi definitivamente acquistata nel 1917 allo scopo di insediarvi il Deposito Allevamento cavalli del Lazio. Nel 1955 ha luogo la trasformazione in Centro Preolimpionico Ippico Militare (CePIM) con dipendenza diretta dallo Stato Maggiore dell’Esercito che diviene il fulcro della rinascita dell’equitazione nel primo dopoguerra.
Nella nuova sede laziale, significativa testimonianza del legame col passato è il bronzo che all’interno del Padiglione “Nasello Italico”, ricorda il Cap. Caprilli. Al nome del maestro è intitolata anche la Cavallerizza, proprio come a Pinerolo dove il grande maneggio, ancor oggi esistente, è intitolato al Cavaliere insuperato.
La tenuta di Montemaggiore diviene fucina di cavalieri militari che dominano la scena internazionale: tra i tanti corre obbligo ricordare i fratelli Colonnello Piero D’Inzeo e Colonnello Raimondo D’Inzeo, per le pagine indelebili da loro scritte nella storia dell’equitazione mondiale.
Tale resta sino al 1969 quando cambia ancora denominazione, riprendendo quella delle origini. Rinasce così l’antica Scuola Militare di Equitazione!
Le attività riguardano l’addestramento alle gare ed ai concorsi ippici nonchè l’allenamento di cavalli e cavalieri. I risultati raggiunti sono brillanti e comprendono titoli a livello mondiale ed olimpico. Presso la Scuola viene preparato inoltre il personale per i reparti a cavallo, detti squadroni palafrenieri, dell’Accademia Militare di Modena e della Scuola di Applicazione di Torino. L’Istituto conserva e rinverdisce la tradizione equestre dell’Arma, mantenendo vivi l’agonismo sportivo e l’amore per il cavallo.
La sua collocazione garantisce gli ampi spazi necessari per lo sviluppo di ogni attività equestre, in stretto coordinamento col Centro Militare Veterinario di Grosseto.
La Cavalleria del dopoguerra, non disponendo di una Scuola specifica per le esigenze operative dell’Arma, si avvale della Scuola Truppe Corazzate (Caserta) e della Scuola di Fanteria di Cesano (Roma). Quest’ultima nel 1984 diviene Scuola di Fanteria e Cavalleria e le viene affidato lo Stendardo dell’Arma.
Nel 1993 lo Stendardo passa alla Scuola Militare di Equitazione che, nel contempo, muta di denominazione e di organico divenendo Scuola di Cavalleria.
A fine anni novanta, nel quadro di un ulteriore riordinamento avviato dall’Esercito, emerge la necessità di disporre, nell’ambito della componente Scolastico-Addestrativa, di un Istituto preposto allo studio, all’approfondimento ed allo sviluppo di un addestramento specifico di tipo “R.S.T.A.” (Reconnaissance, Sourveillance and Target Acquisition = Esplorazione, Sorveglianza e Acquisizione Obiettivi), e così il 31 ottobre 1998, nell’ambito del “Polo di Cavalleria e Truppe Corazzate”, il Comando Scuola si trasferisce a Lecce e nella tenuta di Montemaggiore si costituisce il Raggruppamento Addestrativo RSTA, nell'ambito del quale viene mantenuta l'equitazione militare a livello agonistico di eccellenza. Nelle tante attività non manca il costante supporto alle comunità locali ed a tale riguardo corre obbligo ricordare che lo Stendardo del Raggruppamento (già Bandiera della Scuola Truppe Corazzate) è decorato di Medaglia di Bronzo al Valore dell'Esercito, per le operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dal sisma in Campania del 1980 nonchè dell'Ordine al Merito Militare della Repubblica del Brasile.
Nel recente passato si allacciano o riallacciano rapporti di mutua assistenza, collaborazione ed integrazione con la collettività locale, in particolare con il Comitato Cittadino per l’Integrazione e la Solidarietà (Co.C.I.S.) di Montelibretti per le attività di ippoterapia ed inoltre con la C.R.I., in particolare con la Presidenza della Sezione Romana del Comitato Femminile. Ne scaturisce un appuntamento annuale a scopo benefico, effettuato all'interno della splendida cornice paesaggistica dell'area del comprensorio che ospita l'Istituto, detta "Piazza di Siena". Inoltre e solo per citarne alcuni, vengono siglati protocolli di intesa con l'Università degli Studi di Tor Vergata, con l'Istituto Incremento Ippico della Sardegna e con La Regione Siciliana, sia in funzione di reciproco sostegno che in funzione di non trascurabili forme di sponsorizzazione.
Nel corso dell'anno 2004, nel rispetto di una tradizione molto antica, si ricostituisce il carosello equestre in uniforme storica che, presentato nel novembre dell'anno successivo al "Galà d'Oro" della Fiera Cavalli di Verona, viene applaudito con entusiasmo e coinvolgimento, nel corso delle varie serate, da circa 35.000 persone. Il risultato è tale da invogliare il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito a riproporlo ufficialmente, con la denominazione di "Carosello Equestre dell'Esercito Italiano" nella primavera successiva, presso l'Ippodromo Militare di Tor di Quinto, alla presenza delle più alte cariche della F.A..
Eccoci così arrivati ai nostri giorni: il 1° Gennaio 2007, lo Stato Maggiore dell'Esercito dispone lo scioglimento del Raggruppamento e nel contempo la costituzione nella stessa sede del nuovo Centro Militare di Equitazione.

Lo Stendardo
Il 30 ottobre 1999, in ossequio alla legge 2 agosto 1990 n. 276, con una solenne cerimonia in Pinerolo, Il Centro Militare di Equitazione riceve lo Stendardo, in sostituzione della Bandiera d'istituto, già ricevuta dalla Scuola Truppe Corazzate all'atto della propria costituzione.

Compiti
Al Centro Militare di Equitazione (C.M.E.) è devoluta la seguente missione:
-  preparazione e formazione di cavalli e Cavalieri della Forza Armata, nonché lo svolgimento della relativa attività agonistica di eccellenza;
-  addestramento dei puledri prodotti dal Centro Militare Veterinario;
-  coordinamento dell’addestramento ippico militare dei Centri Ippici Militari della F.A. (gestione parco cavalli della F.A.);
-  promozione dell’immagine della F.A. (Dimostrazioni Tecniche a cavallo in concomitanza di eventi di rilievo).
Al C.M.E. è affidata anche una missione ausiliaria che consiste nel fornire sostegno logistico-amministrativo al viciniore Ospedale Veterinario Militare.

Attività
Il Centro Militare di Equitazione svolge Corsi di istruzione, di qualificazione nonché di specializzazione per Ufficiali, Sottufficiali, Allievi Ufficiali, Allievi Marescialli, Sergenti e militari di Truppa della Forza Armata e dei Corpi Armati dello Stato, oltre che per personale civile selezionato dalla Federazione Italiana Sport Equestri (F.I.S.E.).
Tali Corsi di istruzione hanno come obiettivo:
-  l’ammansimento, la doma e l’addestramento di base dei puledri;
-  l’avvio all’attività agonistica (ed il relativo perfezionamento) di Ufficiali, Sottufficiali e Volontari;
-  l’abilitazione di U./SU. quali Istruttori Militari di equitazione;
-  la formazione e l’aggiornamento di istruttori federali e Pentatleti Militari.
Di primaria importanza ai fini dell’integrazione con la collettività locale è la pratica dell’IPPOTERAPIA, a sostegno del Co.Ci.S. (Comitato Cittadino per l’Integrazione e la Solidarietà) – ONLUS di Montelibretti.
Il C.M.E. offre infine supporto:
-  alla C.R.I. per l’organizzazione di convegni annuali a scopo di beneficenza;
-  al Corpo Militare della C.R.I., per tutte le attività addestrative del personale del Corpo impegnato in zone di guerra (Iraq, Afghanistan, Balcani) ed ospitalità permanente al relativo gruppo bandistico.

Struttura
IL Centro Militare di Equitazione ha una dipendenza d’impiego dalla Scuola di Cavalleria (Lecce) ed una dipendenza tecnica da SME RIF/COE (per le attività sportive d’eccellenza).
Il Centro è comandato da un Colonnello e si articola come segue:
-  Segreteria;
-  Comando alla Sede;
-  Ufficio Amministrazione;
-  Comando:
    • Ufficio Maggiorità e Personale;
    • Ufficio Addestramento;
    • Ufficio Logistico;
-  Reparto Agonistico Addestrativo:
    • Sezione Corsi/Endurance ;
    • Sezione Salto Ostacoli;
    • Sezione Completo/Corse;
    • Sezione Puledri;
    • Nucleo Allevatoriale Sperimentale d’Eccellenza;
-   Squadrone Comando e Servizi.

(fonte: Comando Centro Militare di Equitazione)