Nizza Cavalleria (1°)

Nizza Cavalleria (1°)
Fondazione: 1690
Motto: Nicea fidelis

Decorazioni:

  4 Br. V.M
Stato: ancora in vita
Stanza: Bellinzago Novarese (No)
Festa di Corpo: Monfalcone, 16 maggio 1916
 

 

 


Nizza Cavalleria nasce dall'antico reggimento Dragoni di Piemonte levato per capitolazione conchiusa dal duca di Savoia Vittorio Amedeo II col conte Bonifacio Antonio Solaro di Macello il 4 luglio1690" - così scrive il maggiore Pio Bosi nei suoi cenni storici pubblicati in occasione del 2° centenario della formazione del reggimento. La denominazione "Dragons Jaunes" trae origine dal colore del vestito, espressamente menzionato nel memoriale con cui il conte Solaro di Macello offre la levata del reggimento a Vittorio Amedeo II: "…un giustacorpo caduno di panno gialdo con mostre di panno negro…".

Appena costituito partecipa alla guerra contro la Francia distinguendosi ad Avigliana (25 maggio 1691) e a Marsaglia (4 ottobre 1693). Una curiosità, citata sempre dal maggiore Bosi: "Per ragioni finanziarie, nel 1699 gli furono tolti tutti i cavalli e dovette servire a piedi fino al 1701".

Non meno interessante il periodo iniziato nel 1713 e trascorso dai Dragoni di Piemonte in Sicilia, passata col trattato di Utrecht ai Savoia, che acquisiscono così il titolo di re. Il reggimento combatte nel 1718 a Caltanissetta, Milazzo e Augusta, finché ai Savoia non verrà attribuita la Sardegna in cambio della Sicilia, con il conseguente rientro del reggimento a Nizza nel 1719: un lungo periodo trascorso lontano dalla guarnigione di origine, per certi versi antesignano delle attuali missioni "fuori area".

Per il resto del XVIII secolo il reggimento partecipa alle campagne contro l'Austria (1733-1735) e contro Francia e Spagna (1741-1747). La parentesi napoleonica comporta anche per i Dragoni di Piemonte lo scioglimento dal giuramento di fedeltà al re di Sardegna e la ricostituzione sotto il nome di 3° reggimento di cavalleria. Tornato Cavalleggeri di Piemonte nel 1814 con la caduta di Napoleone, assume l'attuale denominazione Nizza Cavalleria nel 1832.

Nella 1^ guerra di indipendenza si distingue fin dagli inizi a Mantova e S. Lucia, alle porte di Verona, per poi meritare la medaglia di bronzo al valor militare con una carica nella battaglia di Goito, il 30 maggio 1848.
Il 21 marzo dell'anno successivo il 2° e 3° squadrone combattono a Mortara e ad essi viene concessa la medaglia di bronzo al valor militare. Dopo soli due giorni, a Novara, tutto il reggimento merita nuovamente la stessa ricompensa.

Nella 2^ guerra di indipendenza (1859) si ricordano i combattimenti sostenuti dal reggimento a Borgo Vercelli, mentre nella campagna per l'unità d'Italia, nel 1860, la partecipazione alla presa di Perugia. Il ciclo risorgimentale si conclude per Nizza con i combattimenti di Custoza e Villafranca a protezione del ripiegamento sul Mincio, dopo la sfortunata battaglia del 24 giugno 1866 nella 3^ guerra di indipendenza.

L'amarezza dell'appiedamento colpisce di nuovo Nizza subito dopo l'inizio della 1^ guerra mondiale, ma nondimeno il reggimento si fa onore meritando a Monfalcone la sua quarta medaglia di bronzo al valor militare nel ciclo operativo maggio-giugno 1916. Il combattimento alle officine dell'Adria, svoltosi il 16 maggio, diventerà la ricorrenza per la festa di reggimento. Di nuovo in sella nel 1917, Nizza svolge azioni di ritardo a favore del grosso dell'esercito durante la ritirata di Caporetto; negli ultimi giorni di guerra invece è all'inseguimento del nemico in fuga e raggiunge il 1° novembre 1918 la zona di Risano sull'allineamento Udine-Palmanova.

La 2^ guerra mondiale vede il reggimento operare in diversi fronti: un primo impegno nel 1940 sul piccolo Moncenisio nel fronte occidentale e la partecipazione in assetto montato con la 1^ divisione celere sul fronte italo-jugoslavo nel 1941. L'anno successivo il reggimento, ancora a cavallo e inquadrato nella 2^ divisione celere, è inviato in Francia, mentre vengono costituiti presso il deposito reggimentale il III e il IV gruppo squadroni corazzato Nizza.
Il IV gruppo è destinato in Albania, il III gruppo in Africa settentrionale con la divisione Ariete; qui partecipa all'offensiva contro l'8^ armata britannica nel maggio 1942 e continua a combattere, anche dopo il ripiegamento di El Alamein, fino al 22 aprile 1943, giorno in cui i superstiti del gruppo squadroni entrano a far parte del “Raggruppamento Lequio” impegnato nella difesa di Capo Bon. L'impari lotta termina la sera del 10 maggio, quando le autoblindo vengono distrutte per evitare che cadano in mano inglese. L'8 settembre 1943 coglie il reggimento a cavallo in rientro dalla Francia; gli uomini sono fatti prigionieri dai tedeschi ma lo Stendardo viene posto in salvo.
Il IV gruppo squadroni corazzato in Albania vive le vicissitudini dell'armistizio tentando una disperata difesa contro i tedeschi. Molti ufficiali e dragoni riescono a rimpatriare e tra la fine del 1943 e gli inizi del 1944 si ricostituisce a Cava dei Tirreni lo squadrone esplorante Nizza Cavalleria che partecipa alla campagna per la liberazione dell'Italia centro settentrionale.

Nel 1946 viene assegnato alla sede di Pinerolo come gruppo esplorante.
Dopo una parentesi tra il 1951 e il 1959 in cui assume la denominazione di reggimento di cavalleria blindata equipaggiato a partire dal 1953 con carri Sherman e poi con carri M47, dal 1963 Nizza opera quale Gruppo esplorante divisionale (G.E.D.) della divisione Cremona.
Torna a essere depositario dello Stendardo dopo la storica cerimonia cui prende parte a Trieste il 20 maggio 1965 insieme a tutti i gruppi squadroni di cavalleria al momento in vita. Seguono altre vicissitudini ordinative, comuni a molte unità dell'arma, fino al ritorno al rango di reggimento nel 1991.

Nel luglio del 2013 raggiunge l'attuale sede di Bellinzago Novarese.

(testo tratto da “Breve storia della cavalleria e altri scritti” di Francesco Apicella)