Anticipata la ricorrenza al 19 aprile, con sorpresa del Priore che temeva la vicinanza con il Raduno di Trieste, giungono al Tempio almeno un duecento tra cavalieri e loro familiari. E così, sotto gli occhi ormai assuefatti e sorridenti dei Vogheresi, si ripete il rito del gioioso ritrovarsi davanti al sagrato, fra lo sventolare degli Stendardi belli sotto al sole primaverile e l’allegria dei baveri multicolori. Mentre si attende l’ora d’inizio della manifestazione, il cerimoniere s’affanna ad assegnare i posti a sedere ai reduci più anziani che, nonostante lo scorrere delle primavere, non vogliono mancare a questo appuntamento.
Il Priore da parte sua, individuato il ten. col. Massimiliano Quarto, Comandante di Nizza, ed il suo seguito, nonché un gruppo di giovani tenenti della Scuola d’Applicazione, li riunisce e rapidamente presenta loro il Tempio, la sua storia e le opere d’arte che l’arricchiscono. Li conduce poi lungo la trincea che gli corre tutt’attorno e qui, davanti alla pietra del Cavaliere e del Cavallo Ignoto, gli ufficiali sostano rendendo il pietoso omaggio che sa, insieme, di rispetto e di orgoglio.
E finalmente, all’interno del Tempio, prende corpo la cerimonia: gli Stendardi delle Sezioni ed i Labari delle Associazioni d’Arma sono schierate dietro all’altare, col Medagliere dell’Arma di Cavalleria in prima posizione da un lato, e lo Stendardo del Tempio dall’altro. Davanti all’altare campeggia la statua di San Giorgio, a lato due uniformi storiche della 2^ Guerra Mondiale, a cura dall’Associazione di Rievocazione Storica “Reggimento Savoia Cavalleria (3°)”.
Per le Autorità militari è presente, oltre al citato Comandante di Nizza, il Col. a. (cav.) Mauro Arnò, Comandante del Centro Documentale di Milano e Patrono Sostenitore del Tempio. Le Autorità civili sono rappresentate dal Vice Sindaco di Voghera ed il Vice Sindaco di Montebello della Battaglia. Numeroso è il personale in uniforme proveniente da Nizza, dalla Scuola d’Applicazione e da Milano. Fra le Sezioni, si citano a memoria, senza tuttavia voler far torto a nessuno in caso di omissione: le fedelissime Voghera, Lodi e Vercelli che non mancano mai, ma anche Torino, Milano, Melegnano, Como, Firenze, Modena, Bologna, San Pietro Viminario e Roma. Tra i baveri dei cavalieri intervenuti, i più numerosi sono Genova, Montebello e Lodi, ma si notano anche Piemonte, Nizza e, perfino, le Batterie a cavallo.
Dopo il saluto del Presidente Nazionale, Alipio Mugnaioni, Il sacerdote benedice lo Stemma del 31° Reggimento Carri che, offerto dal Gen. Alberto Ficuciello e dal Magg. Alipio Mugnaioni, è stato posato nel Tempio: “Signore onnipotente (....) estendi la Tua divina misericordia a quanti offrono il loro quotidiano dovere nel 31° Reggimento Carri del quale, in questa Tua casa antica, nel Tuo nome benediciamo l’emblema per la Tua maggiore gloria.”
Segue, a cura del Priore, Gen. Dario Temperino, la Commemorazione civile del Santo, nel farlo egli ricorda: “Il Tempio di Voghera è il centro morale di questa nobile Arma e di tutto ciò che essa rappresenta. (...) Non a caso quindi la Presidenza Nazionale dell’Associazione che riunisce i Cavalieri italiani ha scelto, ormai da anni, questo luogo per la Commemorazione Nazionale del nostro Patrono, del Santo cui ispiriamo la nostra vita di soldati e di cittadini.”
Il barnabita, Padre Giuseppe, celebra quindi la Santa Messa: all’offertorio la Patronessa Francesca Lughi, presenta all’altare un antico calice donato al Tempio dai suoi nonni, Francesco e Vittoria Bestetti. La Preghiera del cavaliere, letta dal Capo Corso di Cavalleria della Scuola d’Applicazione d’Arma, e la benedizione con la reliquia del Santo conclude il rito religioso.
Ha così inizio la seconda parte della giornata. Il Priore presenta il nuovo Vice Priore, il signor Gianluca Cremaschi di Vigevano, in sostituzione del dimissionario Ten. dott. Cristiano Concaro che lo ha affiancato fin dall’assunzione dell’incarico nel 2009.
Passa quindi alla consegna degli attestati di benemerenza ai tre Patroni nominati Benemeriti:
- Magg. Alipio Mugnaioni;
- Ten. Dott. Francesco Usai;
- Gen. B. (ris.) Salvatore Vincenzo Maria Marino.
Per quest’ultimo, impedito da gravi motivi di famiglia, ritira l’attestato il Gen. C.A. (ris.) Vladimiro Alexitch, Patrono sostenitore del Tempio.
Infine il Priore, dopo aver consegnato le tessere 2015 ai Patroni presenti, una trentina in tutto, scioglie l’assemblea in Chiesa: l’appuntamento è al ristorante deputato al Pranzo di Corpo. Qui si è dato sfogo all’esuberanza dei numerosi giovani intervenuti, capaci di coinvolgere nella loro allegria non solo i più anziani cavalieri, ma l’intero locale, soprattutto quando gli squilli della tromba fanno da colonna sonora alla tradizionale carica con la quale si chiude la giornata.