Anche quest’anno s’è rinnovato l’appuntamento al Tempio per commemorare San Giorgio, il Santo sotto la cui ala protettrice Pio XII volle porre la Cavalleria italiana militante ed in congedo.
Per una serie di ragioni, non ultima le tante concomitanti manifestazioni locali che, forse, sarebbe necessario coordinare a livello centrale se si vuole mantenere il carattere nazionale della manifestazione iriense, sono accorsi a Voghera non più di 250/300 cavalieri, un numero decisamente inferiore a quello delle precedenti edizioni.
Quest’anno, però, quanti sono venuti al Tempio, presentatosi al massimo del suo splendore, hanno potuto assistere ad una cerimonia davvero speciale, resa ancora più solenne dalla prima assoluta della Messa cantata, appositamente composta e dedicata “Alla gloriosa Cavalleria Italiana”, nonché dell’Inno a San Giorgio “il Giuramento”; tutte composizioni originali del Maestro Alessio Lucchini di Gravellona Toce, eseguite da uno straordinario coro di trenta elementi, i Cantori di San Cipriano.
Le fasi della celebrazione, scandite dallo speaker, sono state quelle ormai collaudate nel tempo: ingresso in chiesa dei radunisti; posizionamento nll’abside degli Stendardi ANAC e dei Labari delle Associazioni d’Arma; inserimento del Medagliere e delle Massime Autorità presenti.
Fra queste, per amore di brevità, ricordiamo solo alcune: il Gen. C.A. Paolo Gerometta, decano del personale in servizio dell’Arma di Cavalleria accompagnato dal Presidente Nazionale dell’ANAC, Magg. Alipio Mugnaioni; il Patrono Col. a. (cav.) Mauro Arnò; il Sindaco di Voghera, dott. Carlo Barbieri ed il suo Assessore alla cultura, dott.ssa Marina Azzaretti; tre Consiglieri nazionali ANAC.
Tra le rappresentanze militari, l’immancabile presenza di Novara (5°) con suo personale ed una delegazione degli Ufficiali di Cavalleria della Scuola d’Applicazione di Torino guidata dal loro Comandante di Sezione, Cap. Mike Manica, da sempre Patrono del Tempio.
Dopo il saluto del Presidente Nazionale, la cerimonia si apre con la benedizione del nuovo Stendardo della Presidenza Nazionale, segue la Commemorazione di San Giorgio tenuta ancora una volta dal 6° Priore che quest’anno, sembra dedicarla al significato di ritrovarsi al Tempio.
Egli dice: “In questo Tempio ove si venera il ricordo dei nostri Caduti e si custodiscono i valori che li resero immortali, nel giorno di San Giorgio tornano in pellegrinaggio i Cavalieri d’ogni età.
Qui ci riconosciamo e ci contiamo. In queste occasioni noi vecchi, resi dagli anni più deboli e malfermi, guardiamo ai giovani rincalzi venuti sulle tracce della comune fede; ci specchiamo nella loro gioventù e con orgoglio scopriamo che grazie a loro nulla finirà di quanto abbiamo creduto e praticato.
Poi, giovani e vecchi, insieme, volgiamo lo sguardo sui simboli che occhieggiano da queste sacre mura e ci ricarichiamo di quei profondi sentimenti d’intima religiosità civile, guida al quotidiano dovere da compiere sempre e comunque.
Questo sia dunque il vero significato di San Giorgio e la nostra presenza qui oggi ha un senso solo se, davanti a lui, nostro celeste patrono, rinnoviamo tutti insieme il giuramento antico che ha fatto di noi uomini e soldati privilegiati.”
A queste parole fa eco il Coro che intona l’inno “il Giuramento”:
“Io cavaliere, al Tuo imperio levato,
Rinnovo a te, oh Giorgio invitto,
Di fedeltà il giuro.
Io, milite nell’Arma a Dio più cara
Di civiche virtù sarò esempio,
Degli ultimi lo scudo, di mia Patria salvezza.
Oh Giorgio, dei Cavalieri celeste Patrono,
Soccorrimi!
Dammi coraggio in vita, conforto in morte.”
Col tocco della campanella inizia la Santa Messa celebrata dal cappellano barnabita, Padre Giuseppe, che vuole esserci nonostante sia reduce dalla frattura di un ginocchio. Si muove a fatica sulle sue stampelle il buon sacerdote, ma la sua ieratica voce non esita quando, commosso, scandisce il rito, frammezzato dalle solenni note della Messa della Cavalleria.All’Offertorio il maestro Alessio Lucchini presenta all’altare lo spartito della Messa da lui composta; analogamente fa la presidentessa del coro con lo spartito dell’Inno “il Giuramento”. Quindi segue il Priore con il suo libro bianco “Priore - Avvenimenti al Tempio dal 2009 al 2018”; infine il Gen. Paolo Gerometta con un grande crest dello Stato Maggiore dell’Esercito, destinato agli uffici del Priorato.
La preghiera del Cavaliere letta dal capocorso degli ufficiali di Cavalleria frequentatori della S.A.A. e l’Inno di San Giorgio chiudono la solenne celebrazione religiosa.
A questo punto, come ormai da nove anni, il Priore, prima di chiamare uno per uno i Patroni presenti e consegnare loro, insieme con la tessera sociale, il libro bianco già presentato all’altare durante l’offertorio, procede alla nomina di un sorpreso e commosso maestro Alessio Lucchini a Patrono Benemerito del Tempio. Con ciò il Priorato ha inteso esprimergli tutta la gratitudine dell’Arma per le composizioni della Messa a Lei dedicata e dell’Inno al Santo Protettore.
Ci si sposta infine al ristorante ed al pranzo sociale partecipa per la prima volta anche il Gen. C.A. Paolo Gerometta accompagnato dalla gentile consorte, signora Patrizia. Insieme con altri al suo tavolo siedono il 6° Priore e consorte, il Gen. C.A. Vladimiro Alexitch, la nobildonna Silvia Rivetti Barbò ed il reduce Giancarlo Cioffi. Una bellissima giornata che si conclude con la tradizionale carica, che invoca un radioso futuro per la nobile Arma di Cavalleria e per il suo Tempio.