Quasi un pellegrinaggio, in sedici da ogni parte d’Italia, il 27 aprile, giungono a Voghera alcuni ufficiali del 71° Corso AUC di Cavalleria, i più accompagnati dalle gentili consorti, che nel Tempio Sacrario della Cavalleria vogliono ricordare il quarantennale del loro corso.
Una festa quella dell’appuntamento sul sagrato: abbracci e commozione, scambi di notizie e nostalgici ricordi.
Per loro, il Priore aveva preventivamente spianato la strada procurando assistenza logistica per l’albergo, il ristorante, la corona d’alloro ed il trombettiere. Ora li accoglie sul sagrato come vecchi commilitoni conosciuti da sempre ed a loro dice del Tempio, della sua storia millenaria e della sua rinascita a cura della nostra Cavalleria, del priorato, della commemorazione di San Giorgio appena passata.
Come tutti quelli che qui giungono per la prima volta essi sono sinceramente stupiti: si guardano attorno quasi intimiditi dall’austera ieraticità del manufatto antico, riconoscono gli stemmi dei loro primi reggimenti e si commuovono al ritorno di tanti ricordi che in loro suscitano. Chiedono, sorpresi, delle opere d’arte colà custodite e sono sinceramente ammirati da tanta magnificenza, nonché dall’ordine e dalla dedizione che traspare dalla cura d’ogni piccolo particolare.
Sono uomini fatti che nella società in cui si muovono ricoprono anche posti di responsabilità, ma il loro entusiasmo, il loro attaccamento all’Istituzione militare e la loro fede nei valori della Cavalleria è rimasta quella dei vent’anni, quando - ancora giovani e pieni di energia - giungevano a Caserta per testimoniare da Ufficiali il loro attaccamento alla Patria.
Al termine della visita, s’inquadrano militarmente sul Sagrato ed al levarsi delle note del tromba, muovono verso l’altare e depongono la corona d’alloro in memoria dei nostri onorati Eroi e dei compagni di corso andati avanti.