La notte tra il 29 ed il 30 agosto su Voghera s’è abbattuto un tremendo nubifragio che ha sommerso buona parte della città, con interruzioni della viabilità a causa dei sottopassi allagati, inondazioni di cantine, negozi ed abitazioni, il tutto aggravato da un lungo blackout.
L’area del Tempio è stata pesantemente interessata dal fenomeno atmosferico.
Come noto, infatti, essa si trova a circa 1,80 sotto il livello del piano stradale, il che significa che, dalle strade circostanti, vi si è riversato un vero e proprio torrente d’acqua la cui pressione ha letteralmente fatto saltare i tombini del sagrato, nonché quelli della trincea. A seguito di ciò, nella trincea tutt’attorno il livello dell’acqua s’è alzato di circa 20 centimetri, penetrando nell’edificio sacro dalle due portine laterali.
Lo scenario che alle nove del mattino s’è presentato alla vista della custode e della volontaria accorsa è stato desolante: l’acqua piovana, peraltro carica di fango, era dilagata per ogni dove sui pavimenti tirati a cera solo due giorni prima, inzuppando il seicentesco coro restaurato solo tre anni or sono, inzaccherando le 50 sedie pulite e sistemate nella navata, sommergendo i tappeti e le guide già apprestate in vista del matrimonio programmato per il 3 settembre.
I promessi sposi, avvertiti dal Priore, hanno prelevato le guide ed i tappeti, per ripulirli dal fango ed asciugarli, disponendo di un vasto giardino sul quale stenderli ad asciugarli non appena fosse scampato.
La signora Laino, la nuova custode, praticamente da sola ha tirato su tutta l’acqua penetrata, lavorando l’intera giornata fino all’ora di cena. Il giorno successivo ha lavato ed incerato il pavimento.
Gli uomini del Comune sono intervenuti a sturare i tombini intasati da tonnellate di aghi di pino e da sporcizia d’ogni sorta.
Tappeti e passatoie dovrebbero rientrare venerdì pomeriggio. Sabato mattina il Priore con la consorte torneranno a Voghera per gli ultimi ritocchi e cancellare così le ultime tracce del disgraziato evento suscettibile di rovinare la cerimonia nuziale programmata.
Come tutti gli eventi avversi, presto è facile che venga dimenticato, ma il Priore vuole fare tesoro dell’odierna triste esperienza, vigilando da un anno all’altro a che il Comune mantenga puliti i tombini di scarico delle acque meteoriche. Ha idea, peraltro di creare un ostacolo, alto almeno una trentina di centimetri, davanti alle due portine che, non più utilizzate come accessi al Tempio, sono di contro facili accessi delle acque meteoriche in caso di acquazzoni particolarmente violenti e di improvvisi nubifragi. Molto dipenderà dalla disponibilità del Comune e dalla ricettività delle Belle Arti.