Il Tempio Sacrario della Cavalleria italiana e l’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria, facendo propria la legittima aspirazione della nobile famiglia Guidobono Cavalchini, acché la memoria del loro avo, Giampaolo, sottotenente in Genova nel corso della seconda guerra mondiale, non andasse dispersa, hanno presenziato allo scoprimento di una lapide commemorativa che rammenta un singolare episodio del quale egli era stato protagonista.
Il figlio, il dott. Claudio, cui era stata affidata dalla famiglia la rievocazione dell’episodio, ci racconta che dopo l’8 settembre, i Comandi militari italiani erano stati lasciati senza ordini, sicché molti preferirono sciogliere i reparti ed evitare così che i soldati cadessero in mano ai tedeschi.
Genova cavalleria, rientrando in Patria dalla Francia proprio in quei giorni, era stato sorpreso dall’armistizio in quel di Dronero (CN) ed in assenza di ordini, congedò i suoi dragoni, lasciandoli liberi di raggiungere le proprie famiglie.
Fu allora che il Sottotenente Giampaolo Guidobono Cavalchini decise di mantenere unito il proprio reparto e, muovendosi per lo più di notte e per impervi itinerari, raggiunse l’avita Cavigiola, una proprietà agricola di famiglia lontana da significativi centri abitati in provincia di Alessandria. Qui, gli uomini furono accolti e dotati di abiti civili dalla sua famiglia, la quale provvide anche di mezzi e viveri quanti vollero proseguire il viaggio verso casa.
Una storia profondamente umana che meritava d’essere ricordata quale esempio di senso di responsabilità da parte di un comandante e di solidarietà nei momenti difficili della vita.
La pietra, scoperta dalla nobildonna Ilaria, figlia dell’ufficiale ricordato, recita testualmente:
“Dopo l’8 settembre 1943 con pergliosa marcia a cavallo provenendo dal fronte occidentale, il sottotenente di Genova Cavalleria Giampaolo Guidobono Cavalchini condusse in salvo in questo luogo avito i suoi dragoni sottraendoli alla furia degli invasori nazisti. Nel centenario della nascita la Famiglia e il Priorato del Tempio Sacrario della Cavalleria Q.M.P. 3 giugno 2017.”
Oltre allo Stendardo ed al Priore del Tempio, Gen. Dario Temperino, che ha curato tutta la regia dell’austera cerimonia, erano presenti il Ten. dott. Piero Brunetta Consigliere Nazionale dell’ANAC per il Piemonte, la Val d’Aosta e la Liguria, e le Sezioni di Torino, Milano, Genova, Melegnano e Voghera con i loro Stendardi e rappresentanza, nonché la neo ricostituita Sezione di Novara che, proprio nella circostanza, aveva ricevuto dalle mani del Consigliere Brunetta lo Stendardo.
A chiusura tutti i convenuti, un centinaio circa tra cavalieri e familiari, hanno potuto godere della signorile ospitalità della Famiglia Guidobono Cavalchini e segnatamente quella della padrona di casa, la nobildonna Francesca, che con estrema affabilità ha aperto la casa padronale ed i giardini della Cavigiola per un ricco e curato rinfresco.