Venne istituito il 3 gennaio 1850 con quattro squadroni forniti, in ragione di 2 per ciascuno, dai Reggimenti Novara ed Aosta, oltre ad uno di deposito fornito dal Reggimento Piemonte Reale.
Il 10 settembre 1870 prese la denominazione di 14° Reggimento di Cavalleria (Alessandria), ma il 5 novembre 1876 riebbe il nome di Reggimento di "Cavalleria Alessandria" (14') e il 16 dicembre 1897 quello di "Cavalleggeri di Alessandria" (14°).
Prese parte alla campagna di Crimea (1855-56) col 1° squadrone inquadrato nel Reggimento Provvisorio di Cavalleria.
Nella campagna del 1859 partecipò alla ricognizione su Vercelli, alle dimostrazioni sulla Sesia, alle battaglie di Palestro e Madonna della Scoperta ed all'investimento di Peschiera.
Nel 1863 mandò due squadroni in Sicilia per la lotta contro il brigantaggio.
Il 24 giugno del 1866 a Villafranca, "Alessandria" ed uno squadrone di "Foggia", con alla testa il Col. Strada, caricano animosamente ed inseguono la Cavalleria austriaca del gen. Pulz, numericamente superiore, che era penetrata tra i quadrati della nostra Fanteria. Da ambo le parti le perdite furono gravi; numerosissimi gli episodi di valore: il ten. Vitali, con un braccio fratturato per una precedente caduta, chiede di poter guidare il suo plotone alla carica ed eroicamente soccombe.
Viene conferita la Medaglia d'Argento al V. M. allo Stendardo.
Dal 1871 al 1897 assume le seguenti denominazioni: 14° Reggimento di Cavalleria "Alessandria" (1871); Reggimento Cavalleria Alessandria (14°) - 10 settembre 1876 -; Reggimento Cavalleggeri di Alessandria (14°) - 5 novembre 1897 -.
Durante la campagna d'Africa del 1887-88 concorse alla formazione del 1° squadrone Cavalleria d'Africa e dello Squadrone Cacciatori a cavallo. Anche nel 1895-96 invi? in Africa 73 gregari per vari servizi.
Nel 1911-12, durante la guerra Italo-Turca, fornì ad alcuni corpi e servizi mobilitati 108 gregari.
Il 16 dicembre del 1915 Costituisce la 855^ compagnia mitraglieri che combatte sulla Bainsizza ed a quota 549 nel 1916 e 1917.
Nel 1916 il reggimento partecipa alla conquista di Gorizia, passando l'Isonzo a Lucinico.
Nel 1917 Il reggimento concorre, a fine ottobre, distaccando i suoi Squadroni alle varie unità, alla protezione del ripiegamento del IV Corpo d'Armata, distinguendosi a Idresko, Caporetto, Stupizza, Sequals, Marano di Riviera, Zugliano e Noals. Nelle azioni di protezione del ripiegamento il reggimento perde la metà dei suoi effettivi eroicamente sacrificatisi per permettere il deflusso di altri reparti e rallentare l'azione nemica.
Nel 1918 i Cavalleggeri di Alessandria risalgono la valle dell'Adige puntando su Rovereto che occupano il 10 novembre; riprendono la marcia scontrandosi ancora con il nemico a Volano, quindi si portano da Mottarello verso Trento.
Ai Cavalleggeri di Alessandria, al comando del colonnello Tarditi di Centallo, è dato l'onore di entrare per primi in Trento redenta e di issare il Tricolore sul Castello del Buon Consiglio.
Nei giorni successivi i Cavalleggeri di Alessandria si spingono su Lari, Mezzacorona e Salorno.
Nel 1920 incorpora i Cavalleggeri di Treviso ed uno squadrone dei Cavalleggeri di Lodi ed assume la denominazione di "Cavalleggeri di Alessandria".
Il 1923 vede Alessandria prendere parte alle operazioni contro i ribelli in Cirenaica, combattendo il primo di ottobre ad Agfet el Aggara.
Inquadrato nella Divisione Celere "Eugenio di Savoia" dal 6 al 18 aprile del 1941 partecipa alle operazioni sul fronte italo-jugoslavo. Svolge successivamente compiti di presidio a località ed opere importanti, prendendo parte, in terra croata, ad operazioni contro guerriglia.
Il 17 ottobre del 1942 il Reggimento, al comando del Col. Antonio Ajmone Cat, viene duramente impegnato in violenti combattimenti per una intera giornata ed una notte a Perjasica, da formazioni partigiane. A Poloj, il Cap. A. Vinaccia muore eroicamente caricando, alla testa del Suo squadrone, reparti ribelli che avevano attaccato la colonna; i Capitani Barnabò e Pedroni cadono da prodi mentre animano la resistenza. Eroica morte trovano pure il S.Ten. Mori, il Mar. Pastore ed i Cap. Magg. Miari, e Manni. Sarà questa l'ultima carica a cavallo della Cavalleria Italiana.
Il 1° gennaio del 1943 durante una ricognizione, cadono in una imboscata il Col. Da Zara, comandante del Reggimento, il Magg. Sallustri, Capo di Stato Maggiore della Divisione Celere ed alcuni Cavalleggeri.
Un Gruppo Squadroni di "Alessandria" partecipa alle operazioni di rastrellamento nella zona di Segna ove contrattaccando generosamente riesce a ristabilire a nostro favore le sorti del combattimento e lanciatosi poi all'inseguimento elimina le ultime sparse resistenze.
Dall'8 al 12 settembre il Reggimento, superando notevoli difficoltà, rientra in Italia dove il IV Gruppo Squadroni già si oppone ai tedeschi combattendo nella zona di Udine.
Nel periodo che va dal 1940 al 1943, il Deposito del Reggimento costituisce due Gruppi Squadroni Costieri appiedati (XII e XIII) operanti in Italia, due Gruppi Squadroni Carri su L6/40 (III e IV) operanti nei Balcani, un Gruppo Squadroni Semoventi controcarri (XIII) operante in Russia nel 1942 ed un Battaglione Movimento Stradale (XII).
Vengono ricostitutiti con la denominazione di Squadrone Esplorante "Alessandria" il 1° ottobre del 1964 con stanza a Persano e, quindi, trasferiti a Roma nel 1975 con la denominazione di Squadrone Esplorante Cavalleggeri di Alessandria ed inquadrati nella Brigata Granatieri di Sardegna.
Il primo luglio del 1979 i Cavalleggeri di Alessandria sono definitivamente sciolti ed incorporati dai Lancieri di Montebello che ancora oggi, assieme a Genova Cavalleria, ne conservano le tradizioni.