Giornata singolare, quella dell’11 settembre al Tempio Sacrario della Cavalleria, dove la piccola Nicole di tre anni riceve il Santo Battesimo.
Lei, giunta con i genitori nel suo abitino bianco e fiocchi color panna, è intimidita dall’austerità del Monumento antico che, tuttavia, per l’occasione è sfavillante di luci. La bella giornata stessa favorisce tale luminosità con i raggi del sole che fanno capolino dalle strette finestrelle romaniche.
La madrina ed i convenuti tutti, accolti sulla porta dal Priore, ora si guardano attorno ammirati da tanta bellezza ed il Tempio - nel pieno splendore dei suoi recenti restauri - appare ancor più maestoso.
Nell’attesa che si faccia l’orario, il Priore illustra rapidamente la storia di quella che i Vogheresi conoscono come la Chiesa Rossa, ma della quale sanno poco o nulla.
Quella del battesimo è una cerimonia scarna ed essenziale, ma il barnabita don Ivano la conduce con delicata dolcezza, intenerito dalla bellezza della piccola Nicole: è singolare come i bambini possano coinvolgerti. E quando tutto termina, la commozione si palpa nell’aria.
E’ forse, questo, il primo battesimo che si celebra nel Tempio della Cavalleria da quarant’anni a questa parte e, mentre fuori il mondo non fa che ricordare il decennale d’una giornata infausta che ha cambiato il mondo, qui s’è celebrato un rito di vita e gioiosa speranza.